Il 6 gennaio è l’Epifania, una festa cristiana che ricorda la visita dei Re Magi a Gesù in cui gli offrono preziosi doni, ed è festeggiata in Italia come in altri paesi del mondo.

A Verona in particolare, si tiene ogni anno l’evento Brusa la Vecia, un grande falò in piazza Bra, la piazza principale della città, in cui viene bruciata (brusar in dialetto Veronese) la Befana (la Vecia).

Verona Brusa la vecia in piazza Bra      foto Sartori fotoland

La figura della Befana è però prettamente italiana: deriva infatti da una storpiatura lessicale della parola Epifania, passando da bifanìa e befanìa. La tradizione vuole che a raffigurarla sia una vecchietta brutta, vestita di stracci, sporca, che sta a cavallo di una scopa, un po’ come una strega. Una strega buona però, perchè vola di casa in casa per riempire di dolcetti o giocattoli le calze appese dei bambini che durante l’anno sono stati bravi e lasciare invece il carbone a chi bravo non è stato.

La Befana quindi non porta regali a tutti i bambini del mondo, ma solo a quelli italiani.

CORTEO-MAGI-SPAGNA

Ai bambini spagnoli ci pensano i Re Magi, che sfilano in un corteo a bordo di carri (mi viene in mente il carnevale). I bambini devono lasciare un po’ di cibo e un bicchiere colmo d’acqua davanti alla porta d’ingresso della casa in modo che i cammelli possano dissetarsi e i re Magi mangiare qualcosa. Questa usanza è stata ereditata in molti paesi dell’America Latina.

Galettes-de-rois-Thermomix

In Francia invece l’Epifania non è un giorno festivo, per questo viene celebrata la domenica più vicina al 6 gennaio. È usanza preparare un dolce (al nord si chiama Galette des Rois, galletta dei Re) dove viene inserita una fève (un piccolo oggetto di plastica, un omino) che decreterà re o regina per un giorno la persona che la troverà nella sua fetta . (Indovinate chi è stato eletto re durante i suoi primi giorni a Parigi?).

In Russia il 6 gennaio è il giorno in cui si celebra il Natale secondo il calendario ortodosso, i regali vengono portati dal Padre Gelo accompagnato da Babushka, una vecchietta che lo aiuta nella distribuzione dei doni.

In Islanda il giorno dell’Epifania viene chiamato il tredicesimo giorno, perché da Natale fino al 6 gennaio passano 13 giorni. Anche qui è usanza accendere falò, ma non per bruciare la Befana.

Tornando a Verona, Brusa la Vecia è una rievocazione del rito dell’epifania nella tradizione popolare. Simboleggia il passaggio dal vecchio al nuovo, dalla cattiva alla buona stagione, del bene contro il male. Viene costruito un fantoccio con materiali naturali, rami, trucioli, legni, juta, che viene bruciato la sera del 6 gennaio.

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In Italia questo rito prende diverse forme: buriolò, burialò, pan e vin: appartengono tutti ai cosiddetti riti apotropaici, di scongiuro contro tutti gli elementi negativi.

In ultimo, ho voluto ricordare una poesia che viene insegnata ai bambini, “la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana, viva viva la Befana”.

Credits foto: corrieredelveneto.corriere.it, meteoweb.eu, yummix.fr