Verona from above: Belltower#4
English version below
Oggi vi porto sulla cima del campanile della chiesa di San Bernardino.
Mentre attendo Raffaello che mi farà da guida, entro in uno dei tre chiostri della chiesa, quello principale, superando un cancello in ferro battuto con uno stemma al centro.
Vengo subito trasportato in questo luogo silenzioso e indubbiamente sacro, molto curato anche dal punto di vista architettonico. Da qui si vede la facciata della chiesa di San Bernardino e soprattutto, il campanile.
Inizio a scattare qualche foto e una signora anziana in bicicletta, scambiandomi inizialmente per turista, mi svela che a Verona sono nascosti due satiri scolpiti nella pietra, uno ridente, l’altro sofferente e mi dà indicazioni per raggiungerli … Vi saprò dire!
Raffaello mi raggiunge, e inizia la salita.
Per poter accedere alla base del campanile bisogna passare dalla clausura: impossibile quindi organizzare visite quotidiane al campanile.
E’ un campanile abbastanza stretto, niente a che vedere con la pianta larga del Duomo e di San Giorgio.
Sulla storia di questo campanile non ci sono molte notizie, si sa che la costruzione iniziò nel 1452, contemporaneamente alla chiesa. Agli amanti dell’architettura, consiglio di andare a leggere la pagina dedicata a questa torre sul sito della Scuola Campanaria Verona.
Peculiarità sono la pianta rettangolare (gli altri invece sono a pianta quadrata) e la cuspide, ricostruita nel 1937 dopo che un fulmine la danneggiò.
La luce soffusa che entra dalle finestrelle impolverate e illumina i fasci di pulviscolo nell’aria, il silenzio spezzato dallo scricchiolio degli scalini e dal rumore dei passi mi fa sentire di nuovo in uno spazio sacro, magico, sospeso.
Le scale sono ripide ma in ottime condizioni, e in poco tempo arriviamo a una botola dove ci si passa appena, che si raggiunge tramite una scala di ferro traballante.
E da qui, la vista su Verona.
Sempre diversa, sempre affascinante.
Ma quello che preferisco è l’aria fresca che si respira dall’alto, o forse è più giusto dire aria nuova, la sensazione di freschezza dell’essere in un luogo esclusivo dove è possibile godere di un punto di vista diverso e inaspettato, che (quasi) nessuno vede.
Today I’ll carry you on the top of San Bernadino belltower.
While I’m waiting for Raffaello who will guide me, I enter one of the three cloisters of the church of San Bernadino, the main one, after having cross a wrought-iron gate, with a crest in the middle.
I’m immediately brought in this quiet and sacred place, really well cared also from an architectural viewpoint.
From here you can see very well the facade and especially, the belltower.
I start to shoot some pictures and an old women on her bike, tells me that in Verona there are two hidden satyrs set in stone, one smiling, the other one suffering, and she gives me informations about how to reach these places … I will let you know!
Raffaello reachs me, and the climb can start.
To have acces to the base of the belltower it is necessary to pass from the seclusion: it’s not possible to organize every day visits.
It’s a pretty tight belltower, nothing compaired to Duomo and San Giorgio.
About history of this belltower we don’t know a lot, the construction was begun in 1452, together with the church. For architecture lover I suggest to get a look to the page dedicated to this tower on the web site Scuola Campanaria Verona.
Peculiarities are the rectangular shape (the others, square shape) and the cusp (the upper part) that was rebuilt in 1937 after the damages caused by a thunder.
The low light coming from the little dusty windows that enlights the powder in the air and the silence broken by the crunch of the steps make me feel in a sacred space, magic, suspended, again.
Steps are steep but in good conditions, and in few time we arrive to a shaky metal stair that brings to a hatch where I barely passed through.
From there, the view over Verona.
Always different, always charming.
What I love the most it’s the fresh air you can breath from here, a new air that almost anyone can breath, the freshness feeling of being in an exclusive place where you can enjoy a different and unexpected point of view.
ciao Andrea,
sono rimasto incuriosito dal riferimento ai 2 satiri…
Sei riuscito a capire dove si trovano? sono curioso di scoprirli anch’io!
Buon giri per Verona!
Nicola
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Ciao Nicola mi fa piacere!! Allora uno è in corso portoni all’angolo su via catullo, l’altro dalle parti di via santissima Trinità ma non l’ho ancora trovato!
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